L'oratorio S. Michele
Per l'ottobre 2018 Papa Francesco invitò tutta la Chiesa a concludere la preghiera del Rosario con l'antifona Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, S. Madre di Dio; e con l'invocazione a S. Michele Arcangelo, capo dell'esercito del cielo. Era un invito; ma pochi mesi dopo ci si accorse che era una profezia: bisognava chiedere a S. Michele di respingere le forze del male, invisibili come gli angeli perduti e come i virus della pandemia.
È stata un'ispirazione per P. Armando Pierucci. Ha aperto il capitolo 12 dell'Apocalisse e ha trovato che il fronteggiarsi delle forze del bene e del male, in una guerra scoppiata nell'aria, era molto attuale. È il caso di dirlo.
Maria, la Donna coronata da dodici stelle, e S. Michele sono i protagonisti del bene; il drago è il leader di coloro che non amano avere un posto nel cielo e fanno di tutto per spegnerne le stelle.
Quest'opera musicale, composta per due solisti, coro e orchestra, è presentata come oratorio per una doppia ragione: perché si tratta proprio di un'orazione, di una grande preghiera, come erano gli oratori al tempo di S. Filippo Neri, che radunava fedeli e musicisti per pregare insieme sulle note di spartiti composti da Animuccia, Palestrina o Carissimi. E, dato che presto anche nei teatri si cominciò a far musica rappresentando drammi o buffonerie, la parola oratorio finì per indicare quella musica che, senza la rappresentazione scenica, cantava storie di Cristo o dei Santi.
Nel caso quindi dell'oratorio S. Michele, che, grazie alla premura del Vescovo Mons. Gerardo Rocconi, è stato eseguito a Jesi nella chiesa di S. Francesco d'Assisi sabato 17 ottobre 2020 e nell'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra il 18 ottobre 2020, non ci furono sceneggiate, ma una potente preghiera a Maria Ss.ma e a S. Michele, una preghiera intonata dai solisti Frida Cuccurullo e MAteeo Lorenzo Pietrapiana, dal coro polifonico Soli Deo Gloria diretto da Benedetto Chianca, e dalla Chamber Orchestra Richard Strauss: il tutto sotto la direzione di Maurizio Petrolo; ad essa tutti i presenti potevano unirsi nel canto delle Litanie di S. Michele, dell'inno e del Cristo vive; così, come avveniva al tempo di J. S. Bach che, nei suoi oratori o nelle passioni, al canto dei solisti univa i corali in cui tutto l'uditorio partecipava.
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