Il Mattutino - La Prima Esecuzione nella Repubblica di San Marino il 18 giugno 2022 poi ad Assisi il 12 agosto 2022

11/07/2022

Il Mattutino pubblicato dalla Laus Plena - La Prima Esecuzione nella Repubblica di San Marino poi ad Assisi il 12 agosto 2022

Il Mattutino è un lavoro di Musica Sacra per due solisti, Coro e cinque sassofoni: 192 pagine pubblicate nel 2021 dalla Laus Plena. La sua struttura è quella della preghiera liturgica, che monaci e consacrati continuano a celebrare all'alba di ogni giorno, quasi "a mattinar lo Sposo", come dice Dante.

Il lavoro di Armando Pierucci è perciò formato da un Invitatorio, un Inno, 3 Salmi con le loro Antifone, 2 Letture con i loro Responsori. Il canto del Padre Nostro, un gioioso Rendimento di Grazie e un inno mariano concludono la composizione.

Il Mattutino, elaborato durante il primo lockdown del 2020, è una riflessione sulla sofferenza dell'umanità, percossa dal dolore; sperimentando l'incapacità a uscirne con le proprie risorse, ognuno s'interroga se non si tratti di un richiamo dell'Onnipotente e se non sia l'ora di alzare gli occhi al Cielo.

La Prima Esecuzione Mondiale è avvenuta il 18 giugno 2022 nel santuario del Cuore Immacolato di Maria nella Repubblica di San Marino, con il coro della Cappella Musicale della Cattedrale di S. Rufino di Assisi, il soprano Maura Gennaro, il baritono Simone Marcelli,  e i sassofonisti Roberto Todini, Catia Bertolini, Simone Cojocaru, Cristian Tazzuoli, Lorenzo Ronti. Direttore, Lucio Sambuco.

Un pubblico molto folto ha partecipato alla Prima del Mattutino. Il segno del suo gradimento sono stati non solo gli interminabili applausi, una standing ovation, ma il fatto che tutti hanno portato a casa il testo, preparato dalle Clarisse di San Marino. In esso erano riportati la Parola di Dio, eseguita dai musicisti, e i riferimenti che due Lettori sovrapponevano al canto, espressione del pensiero attualmente egemone nella cultura attuale, spesso in contrasto con il pensiero di Dio. 

Il Mattutino sarà nuovamente eseguito il 12 agosto 2022, ore 21, per la festa del titolare della cattedrale S. Rufino, patrono di Assisi, nella cattedrale omonima in Assisi.

 

"Una vita tra le note": Padre Armando Pierucci parla al cuore della gente con la sua musica

Sabato 18 giugno alle 21.00, al Santuario del Cuore Immacolato di Maria di Valdragone, il concerto-preghiera con le musiche composte dal frate francescano, organista di chiara fama

L'essenza della musica: avvicinare alla spiritualità, parlare al cuore della genteSabato 18 giugno alle 21.00, al Santuario del Cuore Immacolato di Maria, i Padri Francescani regalano alla comunità sammarinese un concerto-preghiera di rara bellezza: “Mattutino”, diretto dal Maestro Lucio Sambuco, con musiche composte da Padre Armando Pierucci: oratorio per due solisti, il coro della Cappella Musicale della Cattedrale di San Rufino di Assisi, quintetto della Perugia SaxophonE.

Marchigiano, classe 1935, già docente presso il conservatorio Rossini di Pesaro, Padre Pierucci è stato per quasi 30 anni organista titolare della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Un curriculum prestigioso, importanti riconoscimenti italiani ed esteri. Da sei mesi qui ha intrapreso la missione entrando in contatto con una nuova realtà. 

Nel video l'intervista con Padre Armando Pierucci, musicista e compositore.

https://www.sanmarinortv.sm/news/cultura-c6/una-vita-tra-le-note-padre-a...

 

San Marino, 18 giugno 2022, ore 21, Santuario del Cuore Immacolato di Maria - Prima esecuzione del "Mattutino" di A. Pierucci

Alle ore 21 ha avuto luogo la prima esecuzione del "Mattutino" di A. PIerucci, oratorio per due solisti, coro, quintetto di sassofoni, una pianola, opera composta durante la pandemia Covid nel 2020. 

Gli Esecutori

Soprano - Maura Gennaro 

Baritono - Simone Marcelli 

Coro  -  Cappella Musicale della Cattedrale di S. Rufino - Assisi

Perugia SaxophonE:

Sax Soprano  -  ​ Roberto Todini

Sax Contralto -  Catia Bertolini

Sax Contralto -  Simone Cojocaru 

Sax Tenore     -   Cristian Tozzuoli

Sax Baritono   -  Lorenzo Ronti

Direttore     -     Lucio Sambuco

Mattutino

Preludio strumentale

Invitatorio

Inno

Salmodia (Salmi 21, 109)

Lettura (Dt 5, 6 ss e Rm 1, 18 ss)

Responsori

Interludio strumentale

Rendiamo Grazie

Canto Mariano

 

Presentazione del Mattutino 

Ho composto il Mattutino durante il primo lockdown del 2020, nel convento francescano di Sassoferrato; ma l'ho pensato quando stavo a Fabriano, la Città della Carta e di molte industrie. 

Negli anni in cui abitavo a Fabriano, ho conosciuto tante persone geniali, dei Cristiani convinti, generosi, dinamici. Una volta sono andato da un Oculista. Il suo studio è presso una Scuola. C'era da aspettare; così ho cominciato a passeggiare nei dintorni della Scuola, a giri sempre più larghi, finché ho raggiunto un muricciolo, tempestato dai graffiti degli studenti. Gli intellettuali non resistono ai graffiti: vi scoprono tante cose. Pensare che alcuni hanno pubblicato degli studi sui graffiti degli antichi Egizi, o dei Romani! Non parliamo poi delle pitture rupestri!

Bene, ho cominciato a decifrare una frase: "Dio, se esisti..." "Meno male!", ho pensato, "questi giovani si pongono il problema religioso; magari questo studente, iniziando goffamente,  ha scritto una preghiera per la guarigione di una persona cara". Ma la frase, difficile da decodificare, andava per un'altra direzione: "Dio, se esisti, manda un grugnito". Capivo che si trattava di uno studente di talento; ci voleva proprio un'intelligenza di alto livello diplomatico e, al tempo stesso, di una malizia satanica, per dare, con quel giro di frase, del porco all'Altissimo, al Creatore, all'Onnipotente. 

In quei giorni un signore mi riferì che una mano ignota aveva imbrattato una panchina dei giardini pubblici, verniciandovi una bestemmia, come se a Fabriano non ci fosse abbastanza Carta per scrivere. Il signore ci rimase male. Mandò un trafiletto al settimanale L'Azione, sperando che le Autorità, magari quelle preposte alla rimozione della cacca dei cani, si allertassero per cancellare la blasfemia. Già, dico blasfemia, perché si tratta di un reato che la legge islamica punisce con la condanna a morte; molti Cristiani, nei Paesi Islamici, sono stati uccisi con la semplice accusa, anche anonima e sempre falsa, di blasfemia. Anche Gesù fu condannato per blasfemia: "Avete sentito la bestemmia? Che ve ne pare?". 

Lo zelante signore si rivolse allora alle Autorità Municipali. Le quali si difesero, dicendo di aver tante cosa da fare (come se le facessero), e che si trattava di cose da ragazzi (come se ai ragazzi fosse lecito Nominare il Nome di Dio invano, Disonorare i Genitori, Uccidere, Rubare, o violare qualcuno degli altri sei Comandamenti di Dio). 

Il poeta Orazio diceva: "Ira facit versus". Nel mio caso lo sdegno mi ha animato a scrivere qualche nota. Ho scritto anche il testo, attingendo dai Salmi la verità della creazione, la descrizione profetica del Cristo Redentore, Sommo Sacerdote, Re dell'Universo; dalla Lettera ai Colossesi, l'inno alla gloria del Cristo, che ha il Primato su tutte le realtà. Per uno dei due Responsori ho musicato il testo del messaggio mariano del 25 marzo 2020: "Ritornate a mio Figlio". Nel canto dei Salmi ho inserito una voce "fuori campo": "Chiamate Diritto Civile un bambino ridotto a poltiglia nel grembo materno", e altri aforismi. La musica è per due solisti (soprano e baritono), coro e, su suggerimento del M° Roberto Todini,  5 sassofoni.

La composizione è così intitolata, perché la preghiera liturgica, tempo fa intitolata Mattutino, veniva celebrata nella notte. Alcuni monaci, frati, monache continuavano poi a vegliare, ripetendosi l'interrogativo del profeta Isaia: "Custos, quid de nocte? Sentinella, quanto manca, perché finisca la notte?" 

Sì,  è una domanda da cui tutti siamo oggi angosciati; ma racchiude una certezza: la notte è avanzata; sorge il nuovo Giorno.  Scrive il profeta Abacuc: "Scrivi la visione e incidila bene sulle tavolette, perché la si legga speditamente. È una visione che attesta un termine, parla di una scadenza e non mentisce; se indugia, attendila, perché certo verrà e non tarderà". 

 

                                                                                                                                                                                                                                               Armando Pierucci

 

Testi

1.Preludio strumentale

2. Invitatorio

Antifona - Su, venite, adoriamo nostro Signore Gesù Cristo, umiliazione e morte per noi ha sofferto. Venite, venite, adoriamo.

1. Applaudiamo al Signore, acclamiamo alla roccia, la roccia che salva.

Accostiamoci a Lui per rendergli grazie. 

Acclamiamo con canti di gioia.  Ant.

2. Grande Dio, il Signore; grande Re su ogni altro!

È il Creatore delle stelle, del cielo, delle onde del mare. 

Le sue mani hanno plasmato la terra.   Ant.

3. Venite, prostrati, adoriamo in ginocchio davanti al Signore.

il nostro Creatore;  Egli, il nostro Dio,

e noi il popolo che Egli conduce.  Ant.

4. E per quarant'anni mi disgustai della generazione

dei vostri padri. È questa la gente dal cuore traviato:

no, non entreranno nel mio riposo.  Ant.

3.  Inno 

Rit.  Dio, col Padre  e lo Spirito: uomo per noi: è nato  da Maria Vergine.

1. Ringraziamo Iddio Creatore,

del Signore Gesù eterno Padre:

ci fa partecipi della stessa luce

che i Santi hanno nell'eternità.  Rit.

2. Liberati dal regno del maligno.

ci ha posti nel regno di suo Figlio;

dal Cristo abbiamo perdono e redenzione

dei peccati della nostra umanità.  Rit.

3. Cristo è il Capo del Corpo, che è la Chiesa,

il principio di tutto il creato.

Risuscitato per primo dalla morte:

è il Primo, è Colui che sempre è.   Rit.

4. In Gesù c'è pienezza universale:

riconcilia in sé  la terra e il cielo.

Per il suo Sangue, sgorgato sulla croce,

tutti gli esseri Lui rappacificò.    Rit.    

4.  Salmodia

Antifona 1  -  Al mio nascere tu mi hai raccolto, Signore del cielo.

Sei tu il mio Dio, dal grembo materno, Signore, sei tu il mio Dio.

Salmo 22 (21)  -  Del Re David  (ca. 1010 - 970  a.C.)

"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Tu sei lontano dalla mia salvezza":

sono le parole del mio lamento.

Dio mio, invoco di giorno

e non rispondi,

grido di notte e non trovo riposo.

Eppure tu abiti la santa dimora,

tu lode d'Israele.

In te hanno sperato i nostri padri.

Hanno  sperato e tu li hai liberati;

a te gridarono e furono salvati,

sperando in te non rimasero delusi.

Ma io sono verme, e non uomo,

infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.

Mi scherniscono quelli che  mi vedono.

Storcono le labbra, scuotono il capo:

"Si è affidato al Signore, lui lo scampi;

lo liberi, se è suo amico".  

Un giorno sei salito sulla cattedra del professore e hai staccato il Crocifisso dalla  parete. Tutta la classe rideva.

Sei tu che mi hai tratto dal grembo,

mi hai fatto riposare

sul petto di mia madre.

Al mio nascere tu mi hai raccolto,

dal grembo di mia madre

sei tu il mio Dio.                                                          

L'hai scritto su un muricciolo vicino alla tua scuola: "Dio, se esisti, grugnisci".

Da me non stare lontano,

poiché l'angoscia è vicina

e nessuno mi aiuta.

Mi circondano tori numerosi,/ mi assediano  tori di Basan.

Spalancano contro di me la loro bocca,

come leone che sbrana e ruggisce.

Da secoli la grande cultura ripete: "Schiacciate l'Infame!"

Come acqua sono versato,

sono slogate tutte le mie ossa.

Il mio cuore è come cera, / si fonde in mezzo alle mie  viscere.

È arido come un coccio il mio palato,

la mia lingua si è incollata alla gola,

su polvere di morte mi hai deposto.

Un branco di cani mi circonda,/ mi assedia una banda di malvagi;

hanno forato le mie mani e i miei piedi,

posso contare tutte le mie ossa.

All'uomo adulto basta conoscere ciò che la Ragione può dimostrare. L'uomo adulto ha il coraggio di servirsi del proprio intelletto, senza essere guidato da un Altro. Lo insegna Immanuel Kant.

Essi mi guardano, mi osservano:

si dividono le mie vesti,

sul mio vestito gettano la sorte.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio,  e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen. 

Antifona 2  -  Anche i poveri mangeranno, non avranno mai più fame.

Loderanno il Dio del cielo, gusteranno la sua bontà.

Loderò, loderò, loderò la tua bontà.

Salmo 21 (22) -  seguito

Ma tu, Signore, non stare lontano,

mia forza, accorri in mio aiuto.

Scampami dalla spada,

dalle unghie del cane la mia vita.

Salvami dalla bocca del leone

e dalle corna dei bufali.

Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,

ti loderò in mezzo all'assemblea.

Era lo slogan del corteo: "La pancia è mia; e la gestisco io".

Lodate il Signore,

voi che lo temete,

gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,

lo tema tutta la stirpe d'Israele;

perché egli non ha disprezzato,

né sdegnato l'afflizione del misero,

non gli ha nascosto il suo volto,

ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.

Sei tu la mia lode nella grande assemblea,

scioglierò i miei voti dinnanzi ai suoi fedeli.

I poveri mangeranno e saranno saziati,

loderanno il Signore quanti lo cercano: /"Viva il loro cuore per sempre".

Ricorderanno e ritorneranno al Signore

tutti i confini della guerra,

si prostreranno davanti a lui

tutte le famiglie dei popoli.

Perché il regno è del Signore,

egli domina su tutte le nazioni.

A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,

davanti a lui si curveranno quanti discendono nella polvere.

Abbiamo chiamato Diritto Civile il ridurre in poltiglia un bambino nel seno materno. 

E io vivrò per lui, lo servirà la mia discendenza.

Si parlerà del Signore alla generazione che viene;

annunzieranno la sua giustizia;

al popolo che nascerà diranno: "Ecco l'opera del Signore".

Gloria al Padre e al Figlio

e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.

Antifona 3  -  Il Signore stende lo scettro, 

simbolo del tuo potere sui nemici che comandi.

Così ha giurato l'Onnipotente a te, che siedi alla sua destra.

Salmo 110 (109)  -   Del Re David

Oracolo del Signore al mio Signore:

"Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici

a sgabello dei tuoi piedi".

Lo scettro del tuo potere 

stende il Signore da Sion:

"Domina in mezzo ai tuoi nemici.               

A nessuno Dio ha dato il permesso di rubare: né al grande, né al piccolo.

A te il principato nel giorno della tua potenza

tra santi splendori; dal seno dell'aurora,

come rugiada, io ti ho generato".

Il Signore ha giurato e non si pente:

"Tu sei sacerdote per sempre

al modo di Melchisedek".

Il Signore è alla tua destra.

Annienterà i re

nel giorno della sua ira.

Giudicherà i popoli:

in mezzo a cadaveri

ne stritolerà la testa su vasta terra.

A nessuno Dio ha dato il permesso di uccidere: non in casa, non nella struttura sanitaria.

Lungo il cammino

si disseta al torrente

e solleva alta la testa.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, e ora e sempre

nei secoli dei secoli. Amen.

5. Prima  Lettura - Deuteronomio 5, 6 - 22 a

Responsorio 1

La Parola di Dio è viva ed efficace; è più tagliente d'ogni spada a due tagli.

Nessuna creatura può nascondersi davanti a Cristo.

Il Signore noi tutti dobbiamo guardare nel volto.

Manteniamo ferma la professione della nostra fede in Gesù, Figlio di Dio.

Il Signore...

6. Seconda  Lettura   -  Romani 1, 18 - 32

Responsorio 2 (Messaggio della Vergine Santissima del 25. 3. 2020)

Tutti questi anni son stata con voi per guidarvi alla salvezza,

perché satana regna; desidera distruggere le vostre vite e il pianeta in cui camminate.

Figlioli, figlioli, permettete che Dio parli al vostro cuore.

Ritornate, ritornate a mio Figlio;

ritornate alla preghiera e al digiuno.

Siate coraggiosi! Decidetevi per la santità.

La preghiera sarà ascoltata: Dio vi darà pace.  Ritornate…

​7.   Interludio strumentale

8.   Padre nostro

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il Tuo Nome, venga il Tuo Regno, sia fatta la Tua Volontà, come in cielo, così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non sottoporci alla tentazione, ma liberaci dal male, Amen.

9.   Rendiamo grazie a Dio. Alleluia.

10.  Andrò a vederla un dì

Andrò a vederla un dì in cielo patria mia.

Andrò a veder Maria, mia gioia e mio amor.

Al cielo, al cielo, al ciel, andrò a vederla un dì.

Andrò a vederla un dì è il grido di speranza

che infonde la costanza nel viaggio e nel dolor. Al  cielo...

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