
Un'Idea! Il Coro Sposa l'Assemblea
Pesaro e Padova, settembre 2025 - La Fondazione Laus Plena ha sponsorizzato la pubblicazione di una nuova proposta, intitolata "Il Coro incontra l'Assemblea" pubblicata dalla Edizioni Armelin Musica di Padova. Trattasi di accompagnamenti/arrangiamenti composti da P. Armando Pierucci, che ha pure curato la traduzione del testo di vari brani in italiano, per no), per la liturgia. Si tratta di 52 canti molto conosciuti in tutte le Regioni d'Italia, e utilizzati per molti secoli nel contesto delle celebrazioni liturgiche. I canti a quattro voci miste sono adatti alla partecipazione dell'assemblea: la loro estensione è nell'ambito della voce di ognuno, dai bambini agli anziani. In questo sta la novità della proposta: il proprre il canto all'altezza e nell'estensione dell'Assemblea.
Così introduce l'opuscolo Armando Pierucci:
Un'idea! Il coro sposa l'assemblea! È la proposta di nozze che il coro fa all'assemblea: il coro dichiara il suo amore all'assemblea liturgica. Infatti non è bene che essa se ne stia silenziosa e negletta nelle celebrazioni eucaristiche. Il coro la invita al suo abbraccio, la inserisce tra i suoi pentagrammi, le affida la parte principale: la melodia. Insieme ai soprani? I bambini e gli anziani non arriverebbero a cantare gli acuti dei soprani. Gli uomini dalle voci profonde verranno in suo soccorso.
Diciamolo chiaramente: il Concilio degli anni '60 del secolo scorso ha portato tanti buoni frutti di rinnovamento in moltissimi settori della vita ecclesiale e sociale.
Nel settore musicale il Concilio diceva: "Si promuova con impegno il canto popolare religioso, in modo che... nelle azioni liturgiche possano risuonare le voci dei fedeli".
Ora è opinione condivisa che i frutti musicali non siano ancora soddisfacenti.
È successo quello che Gesù ha descritto con la parabola del Seminatore (Mt 13, 1ss): il buon seme è caduto lungo la strada, tra i sassi, tra i rovi e su terreno buono.
Il seme caduto lungo la strada fu beccato dagli uccelli.
Il repertorio musicale in lingua latina andava sostituito. Così molti editori si sono affrettati a produrre partiture, dischi e cassette per le nuove esigenze; gruppi musicali e singoli cantori si sono appropriati di un servizio, per il quale non avevano alcuno preparazione.
Il seme caduto tra i sassi fece presto a germogliare; ma, non avendo radici, seccò.
Infatti spuntarono molti canti che non avevano radici nella storia, nella memoria dei fedeli. Per quanto fossero belli, nessuno li aveva mai sentiti, nessuno poteva dire: "Questo inno lo cantavo da bambino".
L'attore Alberto Sordi raccontava che la sua mamma cantava spesso Mira il tuo popolo, e ogni volta si commoveva.
Allora lui chiedeva alla mamma: "Perché piangi, mamma?"
"È così", rispondeva lei.
Poi cominciavano a cantarlo insieme; e si commoveva anche lui. Il canto sacro è un po' come la fede: si trasmette di generazione in generazione.
Il seme tra i rovi è quello caduto sul terreno fertile delle persone e dei gruppi di buona volontà, come quello dei Movimenti Ecclesiali. Non paragono certo ai rovi i Movimenti Ecclesiali come l'Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, i Focolarini, i Neocatecumenali, il Rinnovamento nello Spirito, gli Scout... Dico semplicemente che essi hanno prodotto migliaia di canti, adatti a esprimere i loro ideali, ma non rispondenti alle esigenze di semplicità, coralità, tradizionalità, sacralità, richieste dalla Liturgia. Ogni Movimento canta le sue canzoni; nessuno sa le canzoni dell'altro: così, quando siamo tutti insieme, stiamo tutti zitti. Il soffocamento del canto liturgico è avvenuto.
Il seme caduto sul buon terreno ha dato buoni frutti: arrivano sì e no al trenta per cento; e solo in alcune zone.
Il peggio della situazione è che ci siamo rassegnati a questo stato di cose: il profeta e il sacerdote non sanno cosa fare.
Eppure ci sono persone e gruppi corali che s'impegnano per migliorare la situazione.
AD ESSI CI RIVOLGIAMO.
Non sprechiamo il buon seme del canto sacro, spargendolo sulla strada su cui velocemente passano di anno in anno le musiche sulla cresta dell'onda del vincitore di un festival, o della colonna sonora di un film commovente.
Non lasciamo cadere il buon seme tra i sassi, là dove le radici non affondano. I canti dalle profonde radici di storia, di sapienza e di bellezza già esistono: li hanno composti S. Ambrogio, San Tommaso d'Aquino, S. Alfonso; sono per lo più anonimi, ma generazioni e generazioni li hanno cantati in Italia, in Europa e in tutta la Chiesa. È quando gli specialisti (monaci, polifonisti, grandi cori e orchestre) se ne sono appropriati, rubandoli alla preghiera del popolo di Dio, che la trasmissione generazionale si è interrotta. Martin Lutero ha avuto la geniale intuizione di prendere quei canti, popolari o gregoriani che fossero, e li ha inquadrati in una forma corale e in una lingua a tutti accessibili. Così, ora la maggior parte dei canti in uso nelle liturgie cattoliche viene dal mondo protestante; mentre i canti sacri della nostra tradizione cattolica li abbiamo banditi, giudicandoli vecchi e stantìi.
Il seme caduto tra i rovi, là dove ognuno vuole emergere, imporre il suo repertorio, far da maestro all'altro, il frutto non matura.
Il popolo cristiano italiano ha il suo repertorio. Anche se un canto della tradizione non è conosciuto dalla singola persona, esso le appartiene ugualmente, perché, essendo stato eseguito per molte generazioni, esso è ormai nel suo DNA musicale.
Questa pubblicazione è uno strumento offerto ai gruppi corali, perché, usandolo con la loro abilità e il loro amore alla musica sacra, immergano il popolo di Dio nell'armonia delle loro esecuzioni, attraendolo a unire la propria voce alle voci svettanti dei soprani, sostenuto dal timbro poderoso dei bassi, che cantano la loro stessa melodia; affascinandolo con l'intreccio di molte voci, gratificandolo con la restituzione di quei canti, antichi di secoli, ma sempre vivi nel cuore di ognuno.
I 52 canti di questa raccolta sono molto conosciuti in tutte le Regioni d'Italia. Alcuni di essi, 18, sono a una sola voce. I cori più raffinati non si sentano umiliati a cantarli insieme all'assemblea, perché si tratta di canti venerandi per i molti secoli della loro utilizzazione.
I canti a quattro voci miste sono adatti alla partecipazione dell'assemblea: la loro estensione è nell'ambito della voce di ognuno, dai bambini agli anziani.
Siamo felici di sperare nella fecondità delle nozze dei cori con l'assemblea. Ne scaturirà una lode piena, sonora, gioiosa all'Altissimo onnipotente, buon Signore, che sempre e da tutti va ringraziato e servito con grande umiltà.
SOMMARIO
Tutti i canti sono preparati per essere cantati in italiano (a parte Kyrie, Alleluia, Amen e Gloria in excelsis).
ORDINARIO DELLA S. MESSA
Kyrie - dal gregoriano - 4 voci miste
Alleluia gregoriano 6° modo - 4 v.m.
Santo - M. Bonfitto 1971 - 4 v. m.
Santo - M. Scapin 1965 - 4 v. m.
Anamnesi (Annunziamo la tua morte...) - G. M. Rossi 1969 - 4 v. m.
Amen (dopo Per Cristo...) 4 v. m.
Tuo è il Regno - A. Kunc 1882 - 4 v. m.
Agnello di Dio - L. Picchi 1953 - 4 v. m.
AVVENTO - NATALE
Venite, fedeli Adeste, Fideles - sec XVII - 4 v. m.
Alla sempre Vergine - sec. XIII
Tu l'universo provvido Conditor alme siderum - sec IX
Dio s'è fatto come noi: - M. Giombini - ritornello 4 v. m.
Gloria in excelsis Deo Les Anges de notre campagne - Popolare Francese - ritornello 4 v. m.
O Potente Creatore - Fratelli Boemi sec. XV
Il Bambino di Betlemme Puer natus - sec. XIV
Eleviamo un cantico Resonet in laudibus - 1345
Astro del ciel Stille nacht - F. Gruber - 4 v. m.
Tu scendi dalle stelle - S. Alfonso M. De' Liguori 1755 - 4 v. m.
Vieni, o Re dei popoli Veni Redemptor gentium - S. Ambrogio 386
Verbo, fatto carne dalla Vergine Verbum Caro - 1552
QUARESIMA - PASQUA
Canto per Cristo, alleluia - Tradizionale Inglese - 4 v. m.
Intoniamo Cantici Concordi laetitia - Pierre de Corbeil 1222
Cristo risusciti - sec. XII - 4 v- m-
Crocifisso mio Signore - Lauda 1700
Alleluia di Pasqua O Filii et Filiae - melodia sec. XII
Osanna al Figlio di David - P. Damilano 1965 - Ritornello 4 v. m.
Regina caeli, laetare Regina santa, gioisci - gregoriano sec. XVII
Se tu m'accogli - J. S Bach - 4 v. m.
Stavi, Madre dolorosa Stabat Mater - Jacopone da Todi + 1306
Ti saluto, o Croce - P. Damilano 1965 - Ritornello 4 v. m.
Vieni, creante Spirito Veni Creator - Rabano Mauro sec. IX
Del Re i vessilli Vexilla Regis - G. Neumark 1657 - 4 v. m.
TEMPO ORDINARIO
Anime affaticate - Lauda 1583
Adoro, mio Signore Adoro te devote - S. Tommaso d'Aquino 1265
Cuore di Cristo - da Augsburg 1669 - 4 v. m.
Davanti al Re - Tradizionale - 4 v. m.
Lodate Dio - Emeurten Gesanbuch 1665 - 4 v. m.
Mistero della Croce - R. L. Pearsall 1795+1856 - 4 v. m.
Noi canteremo - L. Bourgeois 1551 - 4 v. m.
Signore, sei tu il mio Pastore -R. Jef 1956 . Ritornello 4 v. m.
T'adoriam, Ostia divina - Tradizionale - 4 v. m.
Te lodiamo Trinità - 1774 - 4 v. m.
Ti esalto - L. Lachance 1972 - 4 v. m.
Ti ringrazio - C. Gabarain 1968 . 4 v. m.
MARIA SS.MA, SAN GIUSEPPE E SAN FRANCESCO D'ASSISI
Andrò a vederla un dì - Tradizionale Francese - 4 v. m.
Ave, chiara stella Ave, Maris Stella - sec. VII
Dell'aurora - S. Guida - 4 v. m.
È l'ora che pia - Tradizionale Francese - 4 v. m.
Mira il tuo popolo - Tradizionale - 4 v. m.
Vergin Santa - Tradizionale - 4 v. m.
A San Giuseppe - Melodia del 1551 - 4 v- m.
Sia laudato San Francesco - Laudario di Cortona sec. XIV
Alcuni di questi canti sono già nel libro pubblicato dalla Fondazione, Signore, apri le mie labbra.
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