Incontro con il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra

05/12/2018
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Milano, 8 giugno 2018 - Il venerdì 8 giugno 2018, la Fondazione Laus Plena ha incontrato a Milano, presso la Curia vescovile, Mons. Magnoli, Direttore del Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra. Lo scopo dell'incontro era di presentare a Mons. Magnoli la Fondazione e le sue attività, nell'ottica di possibili future collaborazioni. 

La Fondazione ha offerto diversi suoi CD, e ha esposto in propri progetti e le riflessioni avviate sul modo di proporre ed eseguire la musica sacra oggi, e la sua vocazione a studiare l'approccio delle altre Chiese Cristiane, soprattutto quelle orientali, rimaste più vicine agli insegnamenti dei Padri della Chiesa, con una forte componente di insegnamento teologico ed evangelizzatrice. Si è parlato del ruolo fondamentale del canto sacro, parte essenziale della liturgia e della preghiera, che richiede dunque preparazione e conoscenze specifiche, di pari passo con la liturgia stessa, e della necessità di porre l'accento sulla preparazione musicale del clero. Mons. Magnoli ha spiegato che il Pontificio Istituto si è deciso a introdurre un corso di chitarra liturgica, per aumentare la professionalità dell'esecuzione e dunque la dignità del culto, nel caso venga usata. La stessa scelta aveva fatto P. Pierucci presso l'Istituto Magnificat di Gerusalemme.

La Chiesa latina, come effetto collaterale involontario del Concilio Vaticano secondo, dopo l'abbandono del latino come lingua liturgica principale, ha "divorziato" dalla propria tradizione millenaria di musica sacra, il canto gregoriano. Nessuna altra Chiesa si è così separata dalla sua tradizione e dalle proprie radici. Oggi, i laici richiedono l'uso del gregoriano, percepito come alto canto spirituale, che, proprio per la sua difficoltà, è stimolo, ma il clero, purtroppo, molto spesso di rifiuta ad introdurlo, convinto, a torto, che sia "superato". Si è quindi parlato della necessità di reintegrare il gregoriano alla pratica odierna, in modo non esclusivo, ma proponendo anche nuove composizioni, di alta qualità spirituale e nelle parole, che coinvolgano l'assemblea in ritornelli semplici ma molto coinvolgenti.  La Fondazione ha parlato del progetto "Hic conflixere", che propone proprio questo approccio. 

Si è pure parlato a lungo dell'importanza del canto dell'assemblea nella Chiesa latina (rimesso al centro dal Concilio Vaticano secondo), da riaccendere e potenziare, mediante un inquadramento adeguato di musicisti professionisti ed altri accorgimenti: cori che si spargono nell'assemblea per dare sicurezza e slancio alla stessa, ruolo della persona che dirige l'assembla, costanza nei brani scelti finché l'assemblea non gli abbia imparati bene, scelta di brani che non cambino ogni domenica, ruolo dell'organista che deve inquadrare maggiormente il canto assembleare. In merito si è parlato dell'approccio dell'"Organo Concelebrante", una raccolta di accompagnamenti ai canti assembleari composto da P. Pierucci nel 2017, che dà particolare fasto agli stessi, come se un orchestra, con ricche e gioiose variazioni, accompagnasse la stessa. 

Infine, la Fondazione ha parlato dell'idea di lavorare sui possibili contenuti di un Master in Musica Sacra che dia una iniziazione alle tradizioni di musica sacra delle altre Chiese Cristiane, studiandone le ricche peculiarità. In merito, la Fondazione ha presentato i progetti in corso con la Basilica di San Petronio a Bologna, e altri partners importanti tra istituti religiosi, conservatori e università, cui vorrebbe invitare il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica Sacra a partecipare. Ha proposto, come possibili collaborazioni, uno o due seminari, di circa una o due settimane, che potrebbe proporre, appunto sulla tradizione di musica sacra di altre Chiese, oppure sul modo di proporre ed eseguire la musica sacra oggi.

La discussione è proseguita per oltre due ore, in un clima di grande interesse. Le parti si sono proposte di dare un seguito alla stessa alla prossima opportunità.

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