Nell'isola di S. Lazzaro degli Armeni

10/01/2016
San lazzaro _ fondazione Laus Plena

Nell'isola di S. Lazzaro degli Armeni

La Fondazione Laus Plena incontra il Superiore del  Monastero 

Venezia, 8 gennaio 2016 -  Forse non è vero quello che scrive il poeta Aldo Palazzeschi, che San Lazzaro è una "isoletta venuta dall'Oriente galleggiando; è rimasta incantata davanti a Venezia".

La verità è che il monaco Manug di Pietro, detto Mechitar (il Consolatore), un nobile armeno, visitò l'isola proprio 300 anni fa, nel 1716; l'anno dopo la ottenne dalla Repubblica di Venezia, che da secoli non la utilizzava più come Lazzaretto, o lebbrosario. Padre Mechitar ne fece un centro di spiritualità e di cultura armena, ponte tra la Chiesa di Roma e la Chiesa Armena. 

Attualmente il monastero è abitato da 18 religiosi, tutti Armeni provenienti dal Medio Oriente: Libano, Siria, Irak. Continuano a custodire gelosamente la cultura armena attraverso la loro pinacoteca, il museo, un bookshop, la stamperia di fine 1700 e una ricca biblioteca. La tradizione musicale è conservata non soltanto dai manoscritti e dai libri sacri,  ma è anche quotidianamente praticata nella preghiera liturgica e nelle ricorrenze civili o popolari. Il monastero di San Lazzaro e la sua biblioteca è il terzo centro di importanza per la conservazione della cultura e della spiritualità armena nel mondo, dopo Echmiadzin (Armenia) e Gerusalemme.

Era necessario quindi che la Fondazione Laus Plena prendesse i contatti con il  Monastero Mechitarista di S. Lazzaro degli Armeni per presentarsi e per discutere possibili progetti comuni, rispettivamente, del sostegno che la Fondazione potrebbe dare ai loro sforzi. L'8 gennaio 2016 P. Armando Pierucci, Véronique Nebel, insieme a  Mons. Goossan Alajan, locum tenens della diocesi Armeno Ortodossa  in Svizzera, già responsabile del canto liturgico per il Patriarcato di Gerusalemme, e Missak Baghboudarian, direttore dell'Orchestra Nazionale Sinfonica della Siria, anch'esso armeno, hanno incontrato Fr. Yeghia Kilaghbian, superiore del Monastero, e altri Padri della Comunità Armena.

Si è parlato  dello scopo della Fondazione Laus Plena, proponendo di contribuire a far conoscere e catalogare i manoscritti musicali mechitaristi, di sostenerne l'esecuzione e la registrazione (per la parte per la quale non esiste già una registrazione), della necessità di creare un catalogo centrale di tutta la tradizione armena e di un luogo in cui sia raccolta, e, addirittura, di organizzare una masterclass in cui confrontare come le varie Comunità Armene, sparse nel mondo, eseguono i canti maggiormente in uso. Infine, P. Kilaghbian ha proposto di organizzare a San Lazzaro un convegno in cui le varie tradizioni musicali cristiane si presentino e si confrontino. Si è rimasti d'accordo che i Padri di S. Lazzaro si consulteranno con i loro padri musicisti, prima di ricontattare la Fondazione Laus Plena, al fine di definire più concretamente i progetti e la collaborazione.

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